Introduzione
Le origini millenarie del bonsai affondano le radici (letteralmente) nella cultura e filosofia orientale, inglobando molto più di quanto ci si possa aspettare rispetto a ciò che, in apparenza, può sembrare solo un hobby per chi ha il pollice verde.
Partiamo dalle origini del nome.
Il nome “bonsai”, per chi è già avvezzo a quest’arte, ha origini giapponesi; la lettura dei due kanji 盆栽 è la seguente: il primo (bon) significa “bacinella” o “ciotola”, mentre il secondo (sai) significa “piantare”.
La pratica di quest’arte, infatti, consiste in delicate tecniche di manipolazione e coltivazione della pianta affinché, sviluppandosi, assuma le forme e le dimensioni volute dal coltivatore, senza compromettere l’equilibrio vegetativo e funzionale della pianta.
È proprio nel cuore di quest’arte che è possibile osservare un principio cardine di quasi ogni filosofia orientale: il mantenimento del delicato equilibrio tra umanità e natura, attraverso la coltivazione della pazienza e la capacità di scorrere e convivere pacificamente nel mondo, in un processo che abbellisce sia la pianta che il bonsaista: la prima esteriormente, mentre il secondo interiormente.



Vediamo assieme nello specifico i concetti filosofici di quest’arte e come possiamo metterli in pratica per migliorare la nostra vita:
I Fondamenti della Filosofia del Bonsai
- Pazienza e Dedizione:
Non c’è soltanto la mera e sterile applicazione di tecniche botaniche nella crescita di un bonsai. Il rispetto dei canoni estetici, sposati con il rigore, la pazienza e la dedizione tipica delle discipline orientali come il taoismo e le arti marziali, crea un connubio eccezionale tra arte, filosofia e natura. Esattamente come la pratica delle arti marziali richiede anni di allenamento e disciplina per poter essere padroneggiata, anche coltivare con successo un bonsai richiede anni di cura e attenzione. Ogni taglio, ogni annaffiatura e ogni scelta estetica sono espressioni di pazienza e impegno. Questa dedicazione ci insegna che la crescita personale (e professionale) non è solo un percorso lungo, che richiede perseveranza e costanza, ma è anche un viaggio in cui l’accettazione degli equilibri della natura e l’essere presenti e consapevoli in ogni istante sono due concetti fondamentali per ottenere risultati straordinari. - Armonia con la Natura:
È proprio in questa riconnessione con la natura e con la bellezza del bonsai che ritorniamo a prenderci cura e a comprendere il nostro posto nell’ecosistema. Questo principio ci spinge a riflettere sulla sostenibilità e sull’importanza di preservare l’ambiente e su come questo influenzi enormemente il nostro umore e la nostra felicità, in un mondo che sembra ogni giorno sempre più caotico e dispersivo. La cura dei bonsai può diventare un atto d’amore verso il nostro pianeta, incoraggiando pratiche rispettose e sostenibili. - Meditazione e Mindfulness:
La cura dei bonsai è da considerarsi a tutti gli effetti una forma di meditazione. Sebbene in Occidente siamo abituati a vedere le pratiche meditative come qualcosa di “mistico”, da fare seduti, immobili e a gambe incrociate, gli orientali ci insegnano che ci può essere meditazione in ogni nostra azione, fintanto che c’è piena concentrazione e immersione nell’attività che svolgiamo.Infatti, nel bonsai possiamo osservare un chiaro esempio ed esercizio di questa attenzione meditativa, che, una volta padroneggiata, possiamo applicare a tutte le nostre attività quotidiane e professionali. La concentrazione necessaria per potare e modellare una pianta è un’immersione totale nel presente, che ci permette di allontanarci dallo stress quotidiano, focalizzarci sul presente e connetterci quasi spiritualmente non solo con questa pratica, ma con Madre Natura stessa.Questi momenti di calma e riflessione favoriscono ciò che, con un inglesismo, si chiama mindfulness, una pratica spesso promossa persino dagli esperti di salute mentale contemporanea. D’altronde, non è una novità che alcuni concetti di psicologia abbiano radici nel buddismo e in altre filosofie orientali, e siano validi tutt’oggi, a distanza di millenni, per aiutarci a trovare serenità anche nei momenti più turbolenti.
- Riflessione sulla Transitorietà:
I bonsai ci ricordano costantemente della transitorietà ineluttabile della bellezza. Le piante cambiano con le stagioni, perdendo le foglie in autunno e rinascendo in primavera. Questo ciclo naturale, da cui non ne siamo esenti, ci invita a riflettere sulla fugacità della vita e sull’importanza di apprezzare ogni momento presente. Impariamo a non attaccarci a ciò che è effimero o a obiettivi irrealistici e spesso imposti, ma a godere della bellezza di ogni istante tramite un processo di creazione. - Estetica e Simmetria:
La bellezza del bonsai è anche un’espressione di equilibrio e armonia. La composizione visiva delle piante riflette principi estetici profondi, incoraggiando la creatività e l’apprezzamento per l’arte in tutte le sue forme. Ogni bonsai è unico e racconta una storia, offrendo spunti di riflessione sulla nostra individualità e sull’importanza di esprimere sé stessi.



Conclusione
La filosofia del bonsai ci offre insegnamenti preziosi per affrontare la vita con maggiore consapevolezza e gratitudine. Che tu sia un appassionato di bonsai o semplicemente curioso, immergerti in questa arte può arricchire il tuo percorso di crescita personale. Scopri di più sulla cultura del bonsai e su come possa influenzare la tua vita quotidiana.